1. La metafora del Cancro.

Molte persone hanno apprezzato la metafora sul cancro descritta nel mio libro “L’alimentazione nella prevenzione del cancro“. Immaginate la Foresta pluviale incontaminata dell’Amazzonia e un esploratore armato di motosega che decide di costruire la sua casa nel luogo più ricco di vegetazione.La sua opera inizia indisturbata fino a che gli indigeni si oppongono alla sua invadenza. Non gli basta una capanna vuole una villa, poi costruisce le strade e spiana la collina per l’elicottero. Come fa l’esploratore a prendere il sopravvento se non potesse contare su continui rifornimenti? Rifornito di Caterpillar, jeep e fucili mitragliatori la sua esplorazione dilaga. Gli indigeni contro la potenza del progresso sono sconfitti. Così’ avviene nel corpo umano. La storia e’ la stessa. Si presenta un carcinogeno che  inizia un piccolo insediamento e inizialmente convive indisturbato,ma l’ingordigia implacabile spinge ad allargare i confini. In oncologia questo lungo periodo si chiama “subclinico”. Il cancro c’e’, ma non appare sulle mappe satellitari. E’ oscurato dalla vegetazione, ma intanto le capanne aumentano, le strade si formano e infine si costruisce l’aeroporto. Qui inizia la fase “clinica”. Il nocciolino, il sintomo, la spossatezza sono ora visibili dai satelliti. Cosa fare? I rifornimenti continuano incessanti e gli indigeni sono impotenti. La distruzione e la metastatizzazione dilaga dilaga per la cattiveria dell’esploratore. Che cosa importa se e’ stato un cancerogeno fisico, chimico o biologico, quello che ha determinato la distruzione della foresta sono stati i rifornimenti continui dall’esterno. Nel corpo umano la sconfitta degli indigeni dipende dalla alimentazione. L’enorme consumo di cibi animali e l’uso di prodotti industriali alimentano in modo delinquenziale la distruzione del corpo. Gentilmente la scienza la chiama infiammazione da cibo, ma in realta’ e’ una morte programmata. Solo se si agisce alla radice creando terra bruciata ai rifornimenti si può fermare la distruzione della foresta del nostro corpo.

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