Il primo veganista al mondo sono io.

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Questa parola è stata inventata da me per definire una nuova professione.

Il veganista è il professionista della propria salute perché si nutre consapevolmente di cibi vegetali, naturali e integrali e attua uno stile di vita scientifico. Chiunque può essere un Veganista, cioè una persona che sviluppa la consapevolezza del proprio essere. Il Veganista si differenzia dal Vegano perché è un professionista felice e il suo stile alimentare è unico, personalizzato e finalizzato al proprio benessere. La sua vita assume la forma di un Laboratorio di ricerca scientifica naturale.

Le persone che “mangiano piante” automaticamente acquisiscono le conoscenze professionali per la loro salute. Quando per la prima volta lessi The China Study, chiesi a un amico, delucidazioni sul ruolo dei vegetali nella salute. Lui era un medico dietologo nutrizionista e mi aspettavo utili indicazioni. La risposta fu talmente miserabile che decisi: “Faccio da Me”. Le etichette che identificavano gli stili alimentari vegani, fruttariani, igienisti etc., mi stavano strette, pur condividendo le motivazioni animaliste e ambientaliste. Anche Colin Campbell non aveva un’unica parola che sintetizzasse l’alimentazione vegetale e integrale cioè cibi provenienti dalle piante.

Se dicevo di essere vegano la discussione scivolava sugli aspetti etici della macellazione animale e non centrava il motivo salutista che mi aveva spinto a cambiare alimentazione. Mentre spiegavo che ero un vegano salutista, c’era sempre uno stupido che alzava la mano per salutarmi. Così ho abbandonato le etichette classiche e ho approfondito il significato profondo della alimentazione. La prima riflessione è stata che in sei anni di laurea in medicina e nei successivi dieci di specializzazione, tra cui l’oncologia, l’alimentazione è sempre stata assente. Questo fatto può significare: 1) il cibo non rientra tra gli argomenti di studio perché i 15 metri d’intestino sono sufficienti al corpo per decidere ciò che serve e ciò che deve essere evacuato, 2) il cibo è un argomento così importante che solo corsi universitari possano dire cosa è buono o cattivo, 3) il piacere del cibo dipende dai cuochi che decidono il gusto e le combinazioni, 4) il cibo è un elemento troppo importante per lasciarlo al contadino e quindi, deve essere gestito da organizzazioni industriali con tecnologie di avanguardia per essere disponibile a coloro che vivono in appartamento.

Sconcertato dalla mia immane ignoranza, affermo subito che sono un “falso nutrizionista”, perché’ nessuno mi ha rilasciato il bollino blu. Anzi nei trentacinque anni dentro gli ospedali mi sono fidato dei nutrizionisti che predisponevano il rancio nelle mense ospedaliere ed universitarie. Il risultato è stato deleterio per la mia salute. Ripensando ai cocktail schifosi propinati, sarei preso da un attacco di rabbia violenta per le loro porcherie insalubri. Per fortuna Colin Campbell è stato illuminante nella tua semplicità. La dieta del Veganista è rinchiusa in 21 parole: “Mangiate tutte le varietà di frutta, verdura, semi, frutta a guscio, legumi e cereali integrali”. Evitate gli alimenti trasformati e i prodotti di origine animale, così come sale, olio e zucchero aggiunti”.

Qual è la differenza tra Campbell e tanti tromboni che sono in circolazione? Da una parte sta la semplicità, dall’altra la volontà di rendere tutto complesso in modo che il prezzo salga, ingrassi il portafoglio e la salute scenda.

Dopo tre anni di dieta da piante ora sono un Veganista. Sono un professionista del cibo per salvaguardare la mia salute e quella delle persone a me care. Quando Ippocrate disse che “il cibo è la migliore medicina per il corpo” non aveva fatto nessun master, ma sapeva che il cibo era l’elemento vitale della vita. Senza il cibo c’è la morte. Anche se la natura non è più quella del Paradiso terrestre, ogni stagione offre i suoi frutti. Il mondo vegetale è così vario e completo nei suoi elementi da soddisfare tutte le necessità. I periodi di carestia hanno insegnato che il corpo è predisposto a vivere con il minimo necessario e i digiuni intermittenti (come i clisteri detossinanti) sono una salvaguardia della salute. La morte di fame e un’evenienza quasi impossibile oggi giorno. Per studiare il suo meccanismo bisogna osservare la cachessia neoplastica dove il cancro succhia fino all’ultimo i nutrienti riducendo il corpo a pelle e ossa. Al solito ignorante che mi chiede: “Ma dove prendi le proteine e la vitamina B12”, con il sorriso sul viso, non rispondo, ma penso che se fosse rientrato tra chi è stato rinchiuso nei ghetti ebrei o nei campi di sterminio saprebbe cosa è la morte da fame e non sarebbe qui a farmi domande stupide.

Ogni persona che si alimenta con piante diviene un Veganista, cioè un professionista della propria salute. Il cibo vegetale con i suoi sapori freschi e naturali non solo attiva le cellule del corpo, ma anche la conoscenza di se stessi. Il Veganista è il miglior medico di se stesso, è chi percepisce le modificazioni che avvengono nei suoi organi. Certamente bisogna applicarsi. Ritornare al gusto del cibo crudo e dei cibi cotti che rispettano i nutrienti termolabili, è una soddisfazione continua e, aggiungo, intellettualmente superiore.

Oggi si vive con la paura di essere denunciati quando si esprimono idee diverse da quelle ufficialesse. Guardate la vicenda iniziata nel gennaio 2017 contro un medico che ha espresso pubblicamente le sue idee in disaccordo sulle vaccinazioni obbligatorie. Il can can mediatico e le prese di posizione assolutiste istituzionali sono una querelle improduttiva per l’identificazione della verità.

La scelta dell’alimentazione per ora è libera ma così non avviene per i nostri figli che vanno all’asilo oppure per i veganisti che vivono nei deserti alimentari delle città industriali. Bisogna avere il portafoglio pieno per essere un Veganista, ma come insegnava Ippocrate, la prima regola dell’alimentazione è la sobrietà. Con il cibo vegetale la sazietà si raggiunge velocemente. I recettori intestinali e cerebrali sono regolati dalle fibre e dai nutrienti. Il loro volume, e non il loro peso, inviano i segnali di sazietà. I micronutrienti usano la strada biochimica, mentre le fibre quella meccanica. Il rischio di ingrassare come avviene nei vegetariani e negli onnivori non esiste. Queste conoscenze mediche il Veganista non ha bisogno di studiarle perché le impara direttamente trasformando il suo corpo in una ……….cavia felice.

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