All’inizio del libro “Diventa medico di te stesso” il dott. Giuseppe Nacci, famigerato triestino, inserisce una tabella di tre pagine. Naturale che chi legge, dopo un’occhiata fugace, salti direttamente al capitolo uno. Questa tabella è però organizzata in modo intelligente perché tratta i cibi vegetali, incluso il pesce, in ordine per l’apporto calorico riferito a 100 grammi. In questo modo è facile capire la differenza tra una mela e un piatto di piselli o tra un sedano e una fetta di pane integrale. Questa tabella serve a comprendere il concetto dell’americano dott. Joel Fuhrman che nel suo libro “Eat to Live” spiega la “densità calorica dei cibi”. Le calorie che sviluppa un cibo furono scoperte nel 1922 dal Nobel Archibald Vivian Hill e indicano la quantità di energia prodotta nelle cellule del corpo con il processo digestivo. Sfortunatamente questa scoperta è stata distorta dai dietologisti che la utilizzano in astruse combinazioni alchemiche per far dimagrire le persone che s’ingozzano di cibi molto energetici. L’industria, con la complicità di nutriziopati, ha ingarbugliato la situazione inventando le tabelle nutrizionali, le porzioni, il fabbisogno giornaliero e le RDA cioè le dosi raccomandate. In questo modo una volta che la persona esce dallo studio del professionista, pagato saporitamente, ha la testa gonfia di numeri, calorie, tabelle che trasformano il cibo in un Calvario. I ciccioni, è risaputo, dopo aver perso due o tre chili, costantemente smettono la sofferenza delle restrizioni prescritte dai nutriziopati e ingrassano ulteriormente.
Nacci e Fuhrman si integrano nella semplicità descrittiva di quello che è un fatto naturale: il mangiare. Bastano pochi elementi per capire la densità calorica e basta scorrere velocemente la tabella per scegliere cosa prediligere e cosa limitare. Come potrete notare non ci sono solo alimenti vegetali, il pesce è ammesso. Primo perché è fonte immediata di proteine complete e vitamine pronte come la B12. Secondo perché proviene da ambienti di vita a temperatura corporea inferiore a quella umana. Questo fatto permette al grasso del pesce di fluidificare il sangue senza fare “tappo”, come avviene per il grasso dei mammiferi. Se lo spieghi ad un meccanico lo capisce, se lo spieghi ad un cardiologo non lo capisce.
Nacci elenca 228 alimenti che da 900 kilocalorie scendono a 6 kilocalorie per 100 grammi. Cercherò di spiegare cosa Nacci e Fuhrman insegnano, con una semplice interpretazione.
Dividiamo la tabella dei cibi vegetali e pesce in cinque gruppi inventati in modo arbitrario in base alle Kilocalorie in 100grammi di prodotto:
MAX |
100 grammi di alimento |
MIN | ||
900 Kcal
olio di oliva |
noci secche, pinoli, cracker integrali, pane rustico, farina di mais, pasta integrale, castagne secche, patate dolci, piselli |
334 Kcal ceci |
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334 Kcal
riso giapponese |
lenticchie, farina di frumento integrale, miele, minestrone di verdure, olive nere, sgombro, baccalà secco |
114 Kcal lupini |
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104 Kcal | patate dolci, piselli, mandarini, succo di uva nera |
64 Kcal: fagioli |
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61 Kcal
uva nera |
mandaranci, fichi, prugne, cipolle, cavolini di Bruxelles, aranci, spinaci, cavolfiore |
24 Kcal asparagi |
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23 Kcal
sedano rapa |
carciofi, pomodori pelati, lattuga, pomodori interi, zucca gialla, bietola, radicchio rosso e verde, funghi [usare raramente], ravanelli, finocchio |
6 Kcal succo di limone |
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Primo gruppo. Cibi a massima densità calorica. Il loro uso deve essere dosato in piccole quantità perché bastano pochi grammi per fornire Kcal che sono trasformate in depositi ambulanti di grasso insalubre. Un cucchiaino di olio di oliva per condire l’insalata (5gr-45Kcal) sarà smaltito con 832 mt di corsa! Se non si fa la corsa è meglio usare poche gocce in modo che mai l’olio rimanga inutilizzato nel piatto.
Secondo gruppo. Cibi ad alta densità calorica. Il loro uso deve essere controllato al di fuori delle attività di movimento che richiedono energia elevata e quando sono in corso processi di riparazione delle cellule sane.
Terzo gruppo. Cibi a media densità calorica. Sono gli alimenti che devono rappresentare la percentuale maggiore nei piatti. Devono essere preferiti in forma cruda e fresca e vanno consumati per primi, insieme al quarto gruppo, prima dei cibi cotti.
Quarto gruppo. Cibi a bassa densità calorica. Servono sia come piatti base sia come integrazione e bilanciamento nelle alimentazioni bilanciate tra apporto calorico e attività motorie.
Quinto gruppo. Cibi a bassissima densità calorica. Questi alimenti danno un apporto calorico inferiore a quello necessario alla masticazione. Significa che questi cibi non hanno limite di quantità, fatto salvo il principio di sobrietà, in quando non si trasformano in grasso, ma sono unicamente fonte di fibre, nutrienti e vitamine. Il sedano, come il finocchio crudo e senza condimento nella loro integrità, è tutto edibile, sano e dimagrante. Quando uno è arrivato al momento di saturazione (determinato automaticamente dai sensori di pienezza della bocca e dello stomaco) passa facilmente a un altro sapore.
Calcolatore calorie/cibi/attività fisica:
http://www.my-personaltrainer.it/conta-calorie.htm
Non è la quantità dei cibi, ma la qualità che fa ingrassare le persone. Il grasso accumulato dipende dall’insufficiente attività motoria necessaria a smaltire le calorie in eccesso.
Le persone che spalmano i piatti di verdure o di pasta con olio, credono di essere brave, ma in realtà è un atto sconsiderato per la salute. Nei ristoranti la situazione è analoga: i cuochi usano combinazioni d’ingredienti ad alta densità per accentuare il gusto e il cliente contento si trasforma in una vittima di un carnefice estroso. Per loro non esiste il biasimo, ma solo la compassione.
Si consiglia ardentemente di comprare il libro del dr. Nacci “Diventa medico di te stesso” per avere la tabella sempre disponibile in mente, al supermercato e in cucina. 19€ spesi bene. Un investimento per la propria salute.
Corollario.
In Europa, come in Usa, esiste una Commissione “il Codex Alimentarius” che detta le linee guida alimentari. Gli atti d’indirizzo dovrebbero essere considerati utili per la salute, sfortunatamente sono, a oggi, codificati ancora sulle malattie da mancanze di vitamine come lo Scorbuto, il Beri Beri e la Pellagra. Le malattie emergenti del secolo moderno, in particolare il Cancro e le malattie degenerative non sono prese in considerazione. Le oltre 150.000 molecole vitaminiche presenti nei cibi freschi e naturali sono state ridotte dall’industria a poche manciate presenti negli scaffali dei supermercati.
Questo modo di fare medicina è non solo riduttivo ma dannoso. Il cibo nella sua originale naturalezza è terapeutico e dosaggi completamente diversi dei nutrienti potrebbero risolvere le malattie incurabili, se adeguatamente studiati. L’ostilità dell’industria, e dell’indotto che la circonda, è granitica e i ricercatori indipendenti sono emarginati ed esautorati delle loro funzioni. La profezia che tra quaranta anni l’America sarà tutta sovrappeso, non interessa nessuno! (SE LO MERITANO)