Si può curare un cancro con metodi naturali? basta una carota e una mela? Prima che qualcuno risponda in modo offensivo lo anticipo con una metafora, spero, divertente.
La cellula e’ la struttura biologica alla base della vita, ma per capire come lavora e come avviene la trasformazione maligna che porta a morte una persona, immaginiamo il Castello feudale di re Artù. Per 400 anni a cavallo dell’anno 1000 in tutta Europa sorsero i feudi. Piccole entità sociali che uscirono dal caos della disgregazione dell’Impero romano. Il feudo era organizzato con una struttura portante (castello) ed elementi funzionali (abitanti). Le mura con i torrioni delimitano la cittadella dall’esterno. Un fossato aumenta le difese e per entrare c’e’ il ponte levatoio. Dentro c’e’ la Santa Barbara con le armi, la Chiesa per riunirsi, il deposito alimentare, la casa del re, dei nobili, dei soldati e del popolo. Non mancano i pozzi di acqua e le galere per i delinquenti. Per questi esistono anche gabbie di ferro per appenderli fuori dai bastioni. Tutto intorno c’e’ il contado con le strade, i campi, le foreste fino al fiume che segna il confine con un altro feudo. In questa struttura semplice, gli abitanti sono elementi funzionali mobili che con i loro differenti ruoli caratterizzano un feudo da un altro. In cima al nostro Castello c’e’ re Artu (DNA della conoscenza) che e’ coadiuvato dai suoi cavalieri (RNA della operatività), dall’esercito e dal contado. Il popolo lavora per trasformare quello che raccoglie in cibo, case, legna per scaldarsi e tutto cio’ che e’ utile alla comunità. L’esercito disciplina la gestione degli animali, controlla chi entra ed esce dal cancello e fa rispettare le leggi di re Artù. Dal primo all’ultimo elemento c’e’ cooperazione. Tutti sanno di essere interconnessi in un unico sistema di auto sussistenza e auto aiuto. Il feudo non e’ una entità isolata, anzi e’ in continuo scambio di merci e informazioni con i feudi vicini ed insieme sanno che devono difendersi dagli interessi e dagli attacchi esterni. La loro vita dipende dalla loro forza e soprattutto dalla condivisione di responsabilità. Il feudo per sopravvivere non può permettersi dissidi nel suo interno. Una situazione di instabilità apre le falle ad elementi estranei. Quando questo succede, il feudo e’ destinato alla distruzione.
Madre natura nel realizzare la cellula ha costruito un sistema biologico perfetto come il feudo di re Artù. La efficienza che governa il microcosmo di una cellula e’ la stessa del macrocosmo del corpo e dell’universo.
Tutto funziona bene finché non c’e’ un attacco esterno. Il sistema biologico si difende richiamando nel castello la popolazione, alzando il ponte levatoio e preparando gli scudi difensivi. Se tutto il sistema degli elementi e’ armonico, gli eventuali danni alle strutture e le perdite umane saranno riparate e sostituite. Anche forti cariche di cancerogeni passano indisturbate quando il sistema opera come un tutt’uno. La sconfitta avviene quando dentro il castello si annidano spie e traditori. Costoro operano sabotando le difese, creando scompiglio ed indebolendo punti nevralgici. La tecnica migliore per conquistare il castello è l’avvelenamento del cibo, delle acque e dell’aria. La cellula avvelenata entra in uno stato di infiammazione caotico che nel castello corrisponde al “si salvi chi puo”. Il metabolismo enzimatico, elettrolitico e acido-basico si ingrippa con la conseguenza che i cancerogeni esterni entrano dalle brecce. Il feudo, come la cellula, può sempre vincere la battaglia alla condizione che re Artù individui i sabotatori e li annienti. Nel cancro che invade il corpo ci vuole la forza di volontà e l’intelligenza di re Artù per capire chi sono i sabotatori. L’infiammazione da cibo regredisce se le proteine animali velenose sono bruscamente eliminate. La cellula riprende il suo funzionamento e soprattutto il sistema difensivo riacquista forza e determinazione. Quello che decide la partita tra la vita e la morte della cellula, come nel feudo,e’ la prontezza di azione di re Artù e dei Cavalieri. In ogni situazione di pericolo esiste il punto di non ritorno. Questo decide la vittoria o la sconfitta. L’avvelenamento quotidiano con il cibo moderno ipercalorico e raffinato e’ il traditore del feudo che fornisce consigli sbagliati e manomette i punti chiave della cellula. Ormai tutti sanno la differenza tra cibo pulito e cibo sofisticato. Solo usando la tattica di re Artù eliminando il subdolo cibo velenoso che sabota la cellula all’interno del castello, la battaglia biologica del cancro può essere vinta.