La decisione su quale strada seguire nel momento in cui e’ stato diagnosticato un tumore deve essere fatta con raziocinio, oculatezza e liberta’ di pensiero. Le emozioni generate dallo shock del cancro sono alla base di sbagli decisionali. Sfortunatamente qui giocano interessi che nulla hanno a che vedere con i reali bisogni della persona. Quando qualcuno dice che bisogna agire in fretta ed intervenire subito per curare il cancro e’ sbagliato! Chi esprime queste parole non conosce niente di “storia naturale del cancro” ed e’ segno di una ignoranza che nega un dato scientifico indiscusso: il cancro si sviluppa molto tempo prima della diagnosi, anche oltre 20 anni. Non e’ una malattia acuta come la polmonite che richiede urgentemente l’antibiotico. Se fosse cosi’ il cancro sarebbe gia’ stato debellato. Dilazionare di qualche settimana o meglio di qualche mese l’inizio della cura significa evitare una scelta sbagliata che puo’ pregiudicare la vita successiva. La vita non puo’ essere affidata ad una persona solo per il fatto che e’ comoda e piu’ vicina a casa. Quando c’e’ di mezzo il rischio di morte bisogna guardarsi intorno e acquisire sempre pareri, valutazioni ed opinioni diverse.
Rari sono casi in cui la fretta e’ importante, ma tra le migliaia di tipi di cancro che quotidianamente vengono scoperti, quelli in cui e’ necessario correre, si contano sulle dita di una mano. I tumori alla colonna vertebrale o al cervello o in luoghi sensibili richiedono un intervento di urgenza in 24-48 ore. Se si superano queste manciate di ore la persona muore o sara’ destinata a vivere su una carrozzina. Solo pochi fortunati riescono a trovare equipe mediche preparate ed efficienti per affrontare queste rare situazioni. In tutti gli altri casi la fretta e’ motivata da interessi di casistiche, protocolli e altro che nulla ha a che vedere con il bene complessivo della persona.
Il cervello determina la scelta che, per essere consapevole, condivisa, ponderata e determinata, deve seguire un metodo codificato.
Il cancro e’ una malattia difficile e tendenzialmente omicida. Per superarlo la mente deve seguire un percorso in cui rabbia, odio, invidia ed illusione debbano essere rese inoffensive. Avere il cervello invaso da pensieri tossici apre la strada al primo venuto che da consigli rassicuranti.
Lo scock psichico e’ come un fiume in piena e tempestoso pieno di sofferenza, ma la mente di ciascun essere umano ha le potenzialita’ per affrontare la vita e la morte per arrivare incolume fino al mare.
I Cinque Gradini della scelta consapevole
Primo gradino: IL Problema
Tutti i giorni si combatte un problema. Ti svegli la mattina sorridente e beato e poi litighi con la moglie oppure non trovi la macchina perché rubata o discuti con il figlio o subisci l’ennesima angheria del capo ufficio deficiente. I piccoli problemi angustiano la vita, il Cancro la stravolge. L’uomo si trasforma in un essere infelice roso da pensieri distruttivi in preda al panico. Questo e’ il momento piu’ pericoloso con il rischio di cadere succubi in mani sbagliate. Il cancro nasce non come punizione divina, ma da cause ben precise. Lo stile di vita moderno e’ la causa. Se si interviene sulla causa si rimuove il cancro. Naturalmente il problema cancro deve essere conosciuto. La persona deve studiare il suo caso e utilizzare i dati medici che lo hanno portato alla diagnosi. Il tipo di tumore, l’organo interessato, la sua diffusione nel corpo identificano lo stadio e la gravita’ della malattia. Se serve un approfondimento medico questo e’ il momento di esigerlo. Il cancro e’ ormai un libro aperto. Si conosce la causa e si conosce come evolve. Ogni persona puo’ riempire una griglia in cui il suo problema e’ incasellato.
Secondo gradino: Le Emozioni
Tutte le volte che si crea un problema, la mente si turba e nascono le emozioni. Nascono spontaneamente e sono facilmente identificate. Chiunque riconosce la rabbia, la vergogna, lo stupore, l’incredulità, la repulsione, la tristezza o l’odio. Chiunque ha un cancro le sperimenta perche’ sono il frutto incontrollato della mente. Sono comuni a tutti gli uomini e animali; rappresentano la risposta del corpo e della mente ai fatti della vita. Le emozioni modificano il respiro (aria), il battito cardiaco (acqua), la temperatura (fuoco) e i muscoli (terra). Solo i bambini fino a sei anni mostrano spontaneamente le emozioni. L’adulto sviluppa elaborazioni mentali che le mascherano o addirittura le falsificano e le confondono con i sentimenti. L’individuazione obiettiva e sincera delle emozioni e’ importante perche’ sono pericolose nella scelta consapenole. Le emozioni portano a cadere nel tranello di decisioni guidate da altri. E’ facile essere trasformati in banderuole da chi manipola con le parole le emozioni. Lo scopo di costoro e’ ottenere una delega in bianco per scrivere il destino degli altri e trasformarli in zombie. Non a caso le filosofie asiatiche considerano le emozioni i massimi veleni tossici della mente. E’ estremamente importante il controllo per impedire l’influenza sulla scelta decisionale.
Terzo gradino: L’Analisi
La società occidentale insegna ad inquadrare in categorie tutto ciò che compone il mondo. Il problema Cancro e le conseguenti emozioni devono essere analizzate e scomposte in modo da apparire come un insieme di tanti tasselli appartenenti ad un puzzle. L’analisi deve essere completa, fatta a tavolino per identificare le relazioni tra i tasselli e individuare le possibilità di incastro. Le soluzioni possibili devono altresì essere riconosciute scorporandole dai sentimenti e dalle situazioni ambientali. Il cancro e’ una malattia che pone una persona di fronte a una realta’ vitale. Sbaglia chi pensa che curare solo il corpo possa essere sufficiente. La vita non e’ solo materia! L’analisi deve essere ben fatta: la malattia, i sentimenti, le aspettative, la famiglia, il lavoro, le risorse economiche, la fede, tutto cio’ che compone la persona deve essere analizzato. Chi ha un cancro deve porsi al centro di un cerchio da cui partono tanti sentieri quante sono le soluzioni possibili. Ogni sentiero comporta vantaggi e svantaggi. Il sentiero che contempla maggiori quadagni e minori danni e’ quello che porta alla guarigione, al benessere e alla vitalita’.
Quarto gradino: La Scelta Consapevole
Gli esseri umani hanno a disposizione uno strumento di elaborazione molto potente: la mente. Fin dall’antichità i filosofi sono dibattuti sulla sua natura. La mente è un qualche cosa che supera i confini del mondo di cui fa parte l’uomo. La mente non solo è in grado di elaborare pensieri, ma anche di avere una visione cosmica della natura in cui vive l’uomo. Solo coloro che salgono il gradino della consapevoleza capiscono e conoscono le potenzialità sconosciute della mente. La vita inizia con la nascita e termina con la morte. Questa e’ una regola a cui nessuno scappa. Avere paura della morte significa considerarla innaturale. La paura della morte da cancro e’ un artificio della societa’ moderna. La sua gravita’ deve essere ben compresa nel suo reale potere omicida. Il Killer, come e’ stato definito dagli oncologi, si neutralizza mettendo in atto tutte le risorse del corpo, della mente e dell’anima. Questo e’ cio’ che insegnano i Guariti dal cancro. Controllare la mente e orientarla alla riflessione di se stessa richiede un notevole sforzo, ma coloro che hanno fatto un atto di volonta’ si incamminano in una strada libera dall’attaccamento al mondo materiale ed emozionale.
Quinto gradino: La Realizzazione nella Guarigione
La noia rappresenta il pericolo per una vita felice. Gli sciocchi corrono come pazzi per scacciare la noia alla ricerca del piacere effimero e dimenticare le disgrazie quotidiane. Tutto cambia, niente e’ permanente, ma la mente sa adattarsi alla transitorieta’ se assume una posizione di fluttuante superiorità ed e’ capace di partecipare senza essere coinvolta nelle miserie terrene. I problemi sono vissuti con tranquillità e le avversità della vita osservate per quello che sono: apparenze che vanno interpretate in modo corretto, giusto ed utile. La malattia e il cancro sono solo il segnale di essere su una strada sbagliata. La mente e’ capace di indicare, momento dopo momento, il giusto sentiero. Il quinto gradino e’ difficile, si sale lentamente, sono gocce che riempiono il vaso. Tutti hanno la possibilità di vivere felici con il giusto comportamento, il giusto pensiero, le giuste parole, la retta comprensione, le rette azioni, la retta sussistenza, la retta attenzione ed infine la giusta concentrazione. Questa e’ la retta via e chi ha fatto la scelta consapevole sperimenta ogni giorno il sorriso sul viso e la apertura della mente al mondo. Questa e’ la consapevolezza di essere guariti dal cancro. La mente entra in contatto con la verità della natura. L’energia armonica dell’universo e’ dentro ogni essere umano. Chi guarisce dal cancro la percepisce chiaramente.
Grazie a Lou Marinoff e allo zio Jam Long che mi hanno insegnato questo percorso per affrontare la sofferenza della vita in modo consapevole nel lontano 2006.