Il Buddha fu una persona illuminata. Passò i primi quaranta anni della vita vivendo di privazioni, cercando di comprendere la natura dell’universo per ridurre ed eliminare la sofferenza umana. Ogni esperienza era importante e si aggiungeva a tante altre come si può aggiungere una scatola in un magazzino. Un giorno mentre era seduto all’ombra di un albero in meditazione cercando di mettere in ordine tra i suoi pensieri, un lampo traversò il cervello. Fu un lampo proveniente da un’altra dimensione che entrò dal cuore, salì nella mente e collegò tutti i singoli elementi materiali e cognitivi. In un percorso a zig-zag il lampo stabilì collegamenti e rapporti tra aree diverse del cervello tra pensieri, memorie, sentimenti, istinti e le strutture materiali del corpo intero. Tutto fu toccato e collegato in una rete che aprì la conoscenza globale del Buddha. Il lampo aveva riunito in un’unica entità ciò che sembrava separato e autonomo. La rete della conoscenza si era rivelata in quel momento. Non so quanto durò questa esperienza, ma certamente quando il lampo ebbe concluso il suo percorso, il Buddha aveva chiaro e lampante il significato della vita. Presente e passato erano un tutt’uno. Le sue conoscenze e le vite pregresse erano unite in un intreccio che fornivano una visione non limitata un solo istante. Tutto era chiaro, semplice, perfetto e non c’erano dubbi sulla strada futura. Le leggi della natura e dell’universo erano chiare. Non esisteva più il magazzino delle scatole chiuse e separate. Non esisteva più il particolare. Non esisteva più la complessità dei sistemi. La vita era una unica entita’ di corpo, mente e anima. Non esistevano interpretazioni, non esistevano due facce di una stessa medaglia. Il Buddha era riuscito a connettersi all’Energia Armonica Vitale che muove l’universo. Dalle profondità della struttura atomica alle formulazioni dei pensieri, il lampo aveva creato un collegamento unificatore che apriva le porte della conoscenza.

L’illuminazione del Buddha fu un evento eccezionale, ma molti altri l’hanno sperimentata. Il contatto con il trascendente avviene per il semplice fatto che l’uomo e’ una particella dell’Universo. Ogni essere umano puo scoprire il Buddha che e’ dentro di se’. La ricerca di una soluzione ai problemi piccoli e grandi della vita e’ continua e quando si accende la lampadina si trova la soluzione. Questo succede ai geni, persone speciali che riescono a trovare la soluzione di grandi problemi. Il Buddha superò la limitazione di settore e del particolare. Il lampo accese tutto. Questo è quello che appare nel sogno, nella meditazione, nella concentrazione profonda. L’essenza e la profondità dell’essere umano è svelata. Difficile ma non impossibile raggiungere il livello supremo del Buddha. Colui che ha volontà e si applica nella meditazione arriva a comprendere che il corpo e la mente e l’anima sono tutte entità interconnesse. Non sono scatole separate, non sono pezzi catalogati e memorizzati da utilizzare di volta in volta. Questa è la interpretazione che usa il sistema riduzionista della scienza e delle religioni vetuste. Ambedue guardano i differenti pezzi senza avere la visione globale del sistema. La singola persona può percorrere la stessa strada del Buddha per l’illuminazione. D dentro di noi sta il passato, il presente, la materia, l’ideazione. Le scatole non sono staccate l’una dall’altra, sono tutte interconnesse. Cercare l’interconnessione significa capire la vita e viverla in salute e in benessere. Il lampo non viene da solo bisogna coltivare l’orto con costanza e determinazione per ottenere dai semi i frutti.

In ciascuno di noi c’è un Buddha, basta scoprirlo.

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