Tra le grandi invenzioni moderne esiste il frullatore: un apparecchio che riempie gli scaffali dei supermercati per agevolare cuochi e massaie nella preparazione vellutate, frappè e mix originali legati alla fantasia culinaria di spettacolo. Il frullato è quanto di più innaturale esista in natura. È un’invenzione di chi ha fretta e vuole tutto e subito.
La carenza di vitamina C, che causava la morte dei marinai nei viaggi più lungi di quattro mesi, fu risolta con un barile di limoni non con le spremute di limoni.
Il frullato rappresenta un errore concettuale nel mondo animale perché i cibi bypassano la masticazione e sono ingozzati come una bevanda. La prima digestione avviene in bocca. Se gli alimenti non sono masticati ma ingollati, gli enzimi delle ghiandole salivari non intervengono nella scomposizione organica degli elementi. La rottura meccanica è un processo è ben diverso da una scomposizione biochimica. L’alimentazione con frullati ha specifiche indicazioni nella cura delle malattie e non deve essere considerata un sostituto dei cibi interi e naturali nella loro integrità.
Questi sono i miei frullatori: il mitico Girmi di quando avevo 10 anni e il NutriBullet. Questo apparecchio tedesco dal costo contenuto, in 15-20 secondi mi prepara i frullati verdi secondo Victoria Boutenko. 40% di verdure e 60% di frutta di stagione, integrata da limone, zenzero e acqua. I pochi secondi del NutriBullet non scaldano il contenuto e allo stesso la frutta e la verdura sono tagliate in modo da permettere la masticazione.
I frullati sono indicati tutte le volte che il corpo richiede grandi quantità di microelementi, vitamine e fibre. È possibile, infatti, consumare almeno il doppio della quantità di frutta e verdura consumata usualmente. Sotto quest’aspetto si bilancia la diminuzione di nutrienti che è avvenuta negli ultimi 100 anni. L’uso di concimi chimici e l’agricoltura intensiva e selettiva hanno portato al depauperamento di sostanze chimiche e organiche nel suolo. Oggi una mela viene scartata dai supermercati se non raggiunge standard di “qualità” per il consumatore. Il poveretto non sa che la bella mela ha perso oltre il 30% dei suoi nutrienti vitali rispetto alla mela mangiata dai nonni e bisnonni. L’industria supplisce con l’offerta d’integratori che hanno utilità ridotta e molto spesso sono dannosi.
Le persone sane dovrebbero sempre utilizzare i denti per la masticazione dei cibi. In bocca inizia il percorso dell’intestino felice. Iniziare la colazione, il pranzo o la cena con frutta e verdura cruda oltre a permettere una completa assimilazione dei nutrienti, elimina molte malattie comuni del tratto intestinale. Dalle gastriti alle coliti, dall’acidità gastrica alla stitichezza passando dalle ulcere, diverticoli, polipi il passo per un cancro è breve. La mela masticata al giorno tutta intera comprensiva di buccia e torsolo con i semi, è una goccia che riempie il bicchiere di salute. Bere un frullato perché il lavoro aspetta e la fretta impera è un’abitudine malsana che è bene buttare nel cestino. Bere un succo di frutta al bar o una bevanda gassata all’arancia è quanto di più dannoso possa esistere. La conservazione del prodotto richiede preparazioni che devitalizzano i nutrienti e l’aggiunta di conservanti chimici aumenta il dubbio sull’utilità. Non bisogna confondere un gusto buono e piacevole con un cibo sano e vitale. Il nostro corpo non è una fogna in cui si può buttare dentro quello che piace perché gustoso. L’intestino è la prima trincea di difesa contro un mondo estraneo e spesso nemico. La disfatta di Caporetto fu disastrosa per l’esercito italiano che annaspò nel fango. La sconfitta fu causata da gravi errori tattici e la colpa fu addossata alla viltà dei soldati In modo analogo le gravi malattie degenerative nascono dall’ignoranza e dal disprezzo dei consigli, ma quando c’è di mezzo la salute, e la braccia di Caporetto è avvenuta, è inutile dare la colpa agli altri.