Quando una persona si accorge che sta perdendo la sua salute significa che, in un tempo sicuramente non vicino, il suo benessere si era allontanato dalla strada maestra e il malessere si era infiltrato in modo subdolo pronto per sfociare in una malattia.

Le malattie, eccetto quelle di provenienza microbica, di solito lanciano segnali premonitori. Il corpo esprime il suo malessere in mille modi diversi. La sua azione è gentile e calma, perché ha un’esperienza ancestrale di sopravvivenza. I milioni di anni dell’evoluzione sono tutti memorizzati per difendersi da situazioni estreme. I modi gentili usati per segnalare al cervello una situazione non ottimale, sempre che la persona non sia afflitta dalla paranoia della malattia, sono presi regolarmente sottogamba. Cosa vuoi che sia un piccolo dolorino ad inghiottire o un nocciolino colorato sulla pelle? Il Cervello, organo supremo della Creazione, ha altre priorità. La salute del corpo ha un automatismo scontato che con il tempo ritornerà alla normalità.

Improvvisamente a ciel sereno, la malattia si manifesta e grida al alta voce che il corpo è arrivato a un punto di rottura. La presenza di mal di testa, dolori, diarree, costipazioni, ecc, indicano un mare di tossine circolanti, un’acidità aumentata e un sovraccarico di stimoli che minano la qualità della vita. Questo è il quadro della malattia metabolica. L’acido lattico, insieme all’acido fitico, è prodotto nel ciclo di Krebs per la carenza di ossigeno.

Tre sono le fasi clinico-metaboliche che richiedono il lavoro degli enzimi:

1) Il metabolismo non si cura con sostanze chimiche artificiali. La pillolina che fa sparire il mal di testa, che blocca la diarrea o che abbassa la febbre, non ha alcun effetto sulla causa del malessere, il corpo se ha la possibilità guarisce da solo, altrimenti prosegue la strada in discesa che porta al peggioramento della malattia. In queste situazioni iniziali è necessario intervenire sulle cause con l’integrazione di enzimi proteasi, lattasi, fitasi o cellulasi. 2) Se la situazione è aggravata dall’insonnia, cioè dal non riuscire a dormire e dalla stanchezza consistente, significa che la persona è ancora più acida e la quantità di tossine circolanti è maggiore. La carenza di polisaccaridi, cioè quegli zuccheri a catena media, rallenta la formazione dell’energia dell’ATP (adenosin-tri-fosfato). In questa fase sono necessari, perché carenti, gli enzimi Invertasi, Beta-gluconasi, XYlananasi e Cellulasi. 3) Se lo stadio della malattia è avanzato, tale da impedire alla persona di mangiare e i sintomi precedenti sono più gravi, allora bisogna intervenire con maggiori quantità di beta-gluconasi xilanasi, fitasi e cellulasi.

Che cosa sono questi enzimi? Dove si trovano? Come si fa a trovarli? Tutto è scritto nel web. Basta cercare con pazienza, determinazione e desiderio di uscire da quella situazione chiamata il tunnel buio del cancro. Importante è prevenire la malattia conclamata, dando ascolto al corpo che parla in modo da impedire l’insorgenza della malattia metabolica.

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